Risvegliare la nostra sensibilità interna

During my first year giving Ilan Lev bodyworks, I've noticed that the best feedbacks after a treatment come from dancers and people that are in use to work with the body in a conscious way.

By Davide Casiraghi
Sep 27, 2019 |
2 min read

Quindi ho iniziato a chiedermi:

"Come mai ? Questo tipo di trattamento è adatto solo a danzatori e yogi?"
 

Penso che le persone che hanno sviluppato una sensibilità grazie alle loro pratiche regolari di movimento e consapevolezza siano più in grado di percepire l'effetto che questo porta sul loro corpo, aldilò di questo aspetto tutti possono ottenere dei buoni risultati anche se non sono percepiti nelle prime fasi del processo.

Risvegliare la nostra sensibilità è un processo che dovrebbe essere affrontato con una certa regolarità. Ricevere dei bodywork una o due volte alla settimana può essere un buon inizio, e allo stesso tempo l'ideale sarebbe sostenere il cambiamento con alcune pratiche di movimento / consapevolezza regolari.

Le classi di movimento di Ilan Lev sono un buon supporto per il cambiamento, o anche qualsiasi pratica di movimento come la danza, lo yoga, il chi-kung, il tai-chi e così via.
Penso solo che più pratichiamo uno specifico movimento, e più lo facciamo nostro, e meno ne otteniamo i buoni effetti. È bene ricordare a noi stessi che è quando siamo nella fase principiante che otteniamo il massimo da una pratica.

Quindi è bene cambiare pratica ogni quan tanto per apportare nuovi input. Oppure scegliere una forma che includa la pratica per interrompere i buoni movimenti come le classi di movimento di Ilan Lev.

Ma perché dovremmo lavorare per risvegliare la nostra sensibilità?


Perché se non ascoltiamo il nostro corpo, il nostro corpo prima o poi smetterà di ascoltarci e sul medio-lungo periodo possono sorgere problemi cronici.

La nostra sensibilità ci consente di prendere coscienza di ciò che sta accadendo all'interno del nostro corpo. Dandoci modo di percepire i segnali che il nostro corpo ci sta inviando. Più ignoriamo questi segnali e meno riusciamo a percepirli. Quindi la capacità di ascoltare è qualcosa che dovremmo praticare ogni giorno. Questa capacità è anche definita come interopercezione.


Penso spesso che nella nostra società, la sensibilità sia percepita come una debolezza. Se cerchiamo su "google image" la parola sensibilità, troviamo che la maggior parte delle immagini è a proposito di persone che soffrono.
Quindi dal senso comune riceviamo un messaggio come questo:
"Se sono più sensibile sentirò più freddo quando fa freddo, piangerò quando mi farò male, se qualcosa non va bene nel mio corpo sentirò più dolore o fastidio".

Il nostro corpo è più intelligente di noi, e quando ci lancia un segnale e decidiamo di ignorarlo, aggiunge una linea al conto e quando questo continua per molto tempo dobbiamo pagare l'intero conto. E può essere abbastanza salato.

Per esperienza personale devo ammettere che in passato ho sempre avuto difficoltà a rimanere seduto 8 ore al giorno. E guardandomi attorno in ufficio mi chiedevo "sono l'unico a sentirsi così male?". Probabilmente sono stato uno dei pochi a prendere sul serio questi messaggi.
Questo è il motivo per cui a 26 anni ho iniziato a danzare Contact Improvisation, e successivamente praticare Yoga e il metodo Ilan Lev.

Davide Casiraghi
27 Settembre 2019

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