Hackerare i nostri movimenti attraverso il metodo Ilan Lev

Mi sono laureato in informatica molti anni fa e nel 2019 mi sono certificato come Ilan Lev practitioner. A volte mi capita di trovare ponti tra questi due mondi che possono sembrare abbastanza distanti tra loro. Recentemente ho trovato interessante osservare il funzionamento del metodo Ilan Lev da una prospettiva informatica.

By Davide Casiraghi
Nov 24, 2019 |
1 min read

Se paragoniamo il corpo umano con l'hardware di un computer, possiamo vedere che è costruito da molti componenti diversi, ognuno dei quali provvede ad un compito specifico.
Tutte queste parti del corpo sono coordinate dal cervello e dal sistema nervoso, che consentono lo scambio di informazioni tra di loro.
In un computer il corrispettivo di questo livello è il sistema operativo. Il sistema operativo offre la base sofware su cui tutte le parti hardware e tutti gli altri software possono operare.

Spesso Ilan Lev durante le sue lezioni di movimento si riferisce al nostro corpo con la parola Sistema operativo.

Il sistema operativo gestisce tutte le risorse hardware: ram, dischi, keybord, mouse, schermo, ecc.
Quando apriamo un software, il sistema operativo gli assegna una porzione di memoria. Questa porzione è chiamata stack di memoria. E questo software può leggere e scrivere informazioni relative alla sua esecuzione solo in questa parte della memoria.

Uno dei modi più classici per hackerare un sistema è provocare un "overflow dello stack".
L'hacker attraverso varie tecniche riempie l'intero stack di memoria di un programma costringendo il puntatore di memoria a saltare fuori da quest'area.
A questo punto l'hacker può fare quello che vuole, perché sta funzionando fuori dalla scatola che gli è stata assegnata, dove erano consentite solo azioni specifiche.

Durante le classi di movimento e i trattamenti con il metodo Ilan Lev facciamo lo stesso, attraverso molte immagini e creando diversi strati di informazioni di movimento, che portano un flusso costante di provocazioni al nostro sistema, possiamo far traboccare l'intera capacità del sistema nervoso e la nostra capacità cosciente di elaborare le informazioni.
In questo modo possiamo rompere i nostri schemi di movimento, permettendo a nuovi movimenti e nuove informazioni di essere parte del nostro sistema.

All'inizio può essere percepito come confusionale perché vogliamo capire attraverso la nostra mente, che è troppo lenta per elaborare questa moltitudine di informazioni.
E quando lasciamo cadere la nostra volontà di capire che permettiamo che l'hacking accada.

Dato che siamo abituati alla volontà di capire e di fare il movimento "giusto", troveremo delle resistenze che dovremo affrontare.
Ed è quando pensiamo di aver trovato il movimento giusto che smettiamo di imparare. Quindi meglio romperlo di nuovo e trovare una nuova strada.

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